Il computer sta diventando sempre più incontrollabile, e non parlo dei bug di windows. Si parla ormai da anni di intelligenza artificiale, creata dall’uomo e innestata in una macchina, per velocizzare i tempi di calcolo di un’operazione.
Ed è proprio quando arriviamo a confrontarci con le nostre creazioni che le ammiriamo e ci ammiriamo del buon lavoro eseguito.
Correva l’anno 1996, il computer Deep Blue ideato da IBM, unicamente per giocare a scacchi, batteva il campione del mondo in carica Garry Kasparov, in una delle 6 partite disputate nell’incontro. 3 le vinceva Kasparov e le restanti due finivano in parità.
La macchina fu poi profondamente aggiornata e nel 1997 Deeper Blu batteva Kasparov 5 partite su 6.
Deep Blu era composto di 480 processori VLSI progettati per il gioco degli scacchi. L’algoritmo di gioco era scritto in linguaggio C e il sistema operativo era AIX. La velocità di calcolo permetteva di far visualizzare a Deep Blu 100 milioni di posizioni al secondo.
Come in tutte le sconfitte che l’uomo non riesce ad accettare, Kasparov fece di tutto per dimostrare un’ipotetico inganno, sostenendo che il computer non si trovava nella stanza dove sarebbe dovuto essere al momento della partita, ma a 3 km di distanza.
Successivamente arriviamo all’anno scorso, quando un altro super-computer chiamato Watson partecipa e vince a Jeopardy!, un quiz televisivo molto popolare in America. Il programma televisivo consiste nel ricavare la domanda corretta date le risposte.
I suoi sfidanti erano i due migliori giocatori del 2010 che chiudono con un premio di 10.400 dollari e 4.800, contro i 35.734 di Watson.
Anche quest’ultimo genio della tecnologia umana nasce da IBM (in collaborazione con 8 Università diverse, tra cui quella di Trento) e si compone di 2880 processori Power7, 6 Tbyte di RAM e 4 Tbyte di hard disk (i vostri computer, se di ultima generazione, hanno probabilmente 4 o 6 Gbyte (1Tbyte = 1024Gbyte) di RAM e al massimo 1 Tbyte di hard disk).
Uomo vs Computer: resistiamo “barando”
Quando tutto sembrava ormai perso, sia con gli scacchi che con i quiz, ecco che l’uomo riesce a sopraffare il computer nei cruciverba.
Infatti all’edizione 2012 dell’American Crossword Puzzle Tournament partecipava Dr.Fill, un software ideato da Matt Ginsberg per risolvere cruciverba.
Dr.Fill è un campione affermato dei cruciverba tradizionali, degli ultimi 15 tornei disputati è risultato 3 volte vincitore assoluto.
Nell’ACPT invece erano richiesti cruciverba particolari, ovvero con inserimenti di parole al contrario, sottosopra o in diagonale, e il povero Dr.Fill si è classificato solo 141esimo.
Se per un cruciverba classico questo super-computer impiega la metà del tempo richiesto da un umano, nelle varianti più creative non ha la giusta flessibilità per calcolare tutte le variabili.
Ammette lo stesso Ginsberg:” Dr.Fill in reltà non sa che cosa sta facendo”.
Infatti se un umano basa le sue risposte sull’esperienza, l’intuito e la conoscenza, Dr.Fill calcola le risposte più probabili partendo dal suo dizionario integrato, tenendo di conto delle lettere necessarie e della ricorrenza nei cruciverba di ogni parola o lettera.